Le criptovalute vanno indicate nel quadro RW, anche se detenute in wallet con chiave privata; questa la linea dettata dall’Agenzia delle Entrate, che, in assenza di specifiche norme che diano una definizione univoca e omnicomprensiva (per quanto possibile) dei cripto assets, conferma la propria linea in merito agli obblighi di monitoraggio per la detenzione di criptovalute in digital wallet.
La posizione è incardinata sull’oramai datata sentenza della Corte di giustizia Ue 22 ottobre 2015, che assimila le operazioni in valute virtuali a quelle «relative a divise, banconote e monete con valore liberatorio»; ciò anche se è stato chiarito da più parti – ad iniziare dalla Banca Centrale Europea, ma anche nell’ambito dei lavori del G20 - che questi «beni virtuali» non siano da considerare “valute” ma attività virtuali (crypto-assets). Gli addetti ai lavori auspicano un intervento ad hoc del legislatore.